La Natura si fa Arte nella pittura di Gigliola Bessega, un’artista padovana che si distingue nel panorama nazionale per sensibilità ed originalità. La pittura per lei è solo uno degli strumenti utilizzabili per comprendere e rappresentare l’Universo, i suoi antichi e misteriosi segni. Scrittura, musica e colore pulsano nell’anima di questa artista, prima separatamente, poi incontrandosi, conducendola lungo un articolato percorso evolutivo. La Natura guida tutto il suo viaggio, a volte accidentato, alla ricerca di una Unità Cosmica in cui l’uomo e gli elementi della vita si fondono.
Pittura per Gigliola Bessega : armonia tra pieno e vuoto
Gigliola Bessega da giovane frequenta le aule dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, negli anni in cui ” fare arte” non poteva prescindere dal comunicare un messaggio, spesso politico o dissacratorio. Lei si occupa di scenografia. Inizia a dipingere in un momento della sua vita in cui decide di dar forma, oltre che con la scrittura, anche con il colore, al suo sentire, al suo intuire. Gigliola inizia a colorare gli spazi vuoti della sua vita, perché sente che “quello che non può dare la Vita, lo puoi mettere tu”, così inizia a riempire le tele di colore.
Segni e simboli della Natura
La Natura e le più semplici e quotidiane sue manifestazioni attirano l’attenzione dell’artista, che inizia dipingendo un cavolo. Ha il senso dell’ironia Gigliola, rappresenta questo ortaggio un po’ curioso, da cui nelle storie nascono i bambini. La sua pittura è densa di minuzia descrittiva, tesa a cogliere i segni, i simboli ricorrenti della natura. Le venature delle foglie sembrano vene di un corpo umano, la parte spugnosa ricorda i polmoni di un essere vivente. Poi è la volta delle foglie di radicchio, con venature rosse, come irrorate di sangue, grani di melagrana come globuli rossi, buccia di cipolla come fasci muscolari.
Terra, acqua, fuoco ed aria
Gigliola Bessega si avvicina alla sacralità della Natura come spettatrice, all’inizio, per poi senza accorgersi trovarsi immersa in essa, percorrendo un viaggio attraverso i quattro elementi. La Terra che produce, genera, trasforma il minerale in fiore e poi frutto tramite l’energia del sole. L’Acqua, elemento inafferrabile, mutevole, che scorrendo trasforma ciò che incontra: leviga le pietre nei fiumi, buca le conchiglie. Il Fuoco, percepito tramite la luce e il suo contrario, l’ombra (non c’è luce senza l’ombra), le stelle e i pianeti nel buio dell’universo. Infine l’Aria, che veicola i nostri pensieri che prendono forma: è il tempo delle antiche Dee creatrici (Flora, L’Atlante Dea), di eteree farfalle. Nelle fasi del Fuoco e dell’Aria Gigliola Bessega scopre che non esiste separazione nell’Arte: i suoi quadri sui pianeti diventano espressione di musicalità, le sue dee vengono raccontate tramite la scrittura.
La tecnica pittorica
Gigliola Bessega utilizza la tecnica ad olio, preparata da lei stessa con terre e pigmenti naturali, foglia d’oro e argento: il pigmento naturale si ossida con la luce, in una miscela alchemica, perché è materia viva, cambia e si trasforma secondo il grado di umidità, di calore; l’effetto è diverso se osservato alla luce del mattino o del tramonto, se il quadro è ubicato in spazi piccoli o grandi. Seguendo gli antichi metodi usati dai pittori rinascimentali, la pittrice prepara le tele con il gesso di Bologna (colletta).
Le esposizioni di Gigliola Bessega
Dal 1998, anno in cui ha deciso di esporre al pubblico le sue opere, la pittrice conta numerose esposizioni. Qui ne citiamo solo alcune: 2002 “Forme e segni della Natura”, organizzata dal Comune di Padova, 2005 “L’Acqua che conduce…. flusso e riflesso tra terra e cielo”, Museo d’arte contemporanea Montirone, Ass.to alla Cultura Abano Terme (PD). E’ presente anche a Bologna nel 2003 con “Energia della Natura II” Villa Agucchi, Montesi, Malaspina, Monteveglio, a Modena nel 2005 “Elemento Terra” Museo civico e archeologico, Castelfranco Emilia. Ad Asolo nel 2019 con “Fly over the flowers”, Art Gallery. Nel 2019 vince il premio letterario ” Porta d’Oriente” per alcuni racconti brevi scritti molto tempo prima, che accompagnano il catalogo delle sue ultime opere. Esposizioni in programmazione: selezionata da “Premio Vittorio Sgarbi”, Gigliola Bessega sarà al Castello di Ferrara con una mostra ad Ottobre 2021.
2019: la Natura si cristallizza
Nel 2019 Gigliola Bessega sente di voler dar forma nelle sue tele ai cristalli della Natura, che racchiudono in sè sia memorie antiche che tesori nascosti. Ricorda un suo lavoro da studentessa dell’Accademia. Si trattava delle scenografie e costumi di un’opera teatrale di Pedro Calderòn Della Barca, “La vita è sogno “. Per lo sfondo delle scene aveva preparato delle diapositive con granelli di sabbia e zucchero bagnati da varie sostanze. L’effetto in proiezione rispecchiava la perfezione della Natura. Oggi riproduce questo effetto su tela e osserva questa immobilità, che sa di presagio, ma anche di preludio ad un nuovo “divenire”, ad una trasformazione.
Il Progetto attuale di Gigliola Bessega: forme di Natura Infinita
Nel suo Buen Retiro vicino a Teolo nei Colli Euganei, Gigliola Bessega ha vissuto negli ultimi mesi. Questo luogo, d’estate profumato e verdeggiante, immerso nel silenzio in inverno, è da sempre fonte di ispirazione per l’artista. La Natura qui viene osservata nel suo cambiamento stagionale, continuo e perpetuo, che è anche il mutamento che subisce l’uomo, in un ciclo costante di vita e di morte. E’ qui in questi mesi che l’artista sperimenta la spinta di andare “oltre la cristallizzazione “. Dopo il tempo della “riflessione” forse è il tempo del cambiamento, è il momento di cogliere una nuova speranza, abbandonando costrizioni, paure e ansie che abbiamo tutti vissuto.