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Specola di Padova: torre medievale, osservatorio e museo

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Questa torre che un tempo conduceva alle ombre infernali, ora, sotto l’auspicio dei Veneti apre la via agli astri”. Questi versi tradotti dal latino in italiano e leggibili in un’iscrizione posta sopra la porta del suo muro orientale, racchiudono tutta la storia della Specola di Padova, uno dei monumenti più suggestivi della città. La torre attuale che svetta dall’acqua al cielo sorge nel punto in cui il fiume Bacchiglione si dirama in due parti che prendono il nome di Tronco Maestro e Canale Naviglio.

Le origini medievali della torre e le sue prigioni

Specola A Scacchi
La torre maggiore del Castello di Padova in epoca carrarese

Una torre primitiva, con funzione di avvistamento, esiste già nel X secolo circa. Viene chiamata Torlonga. Ezzelino III da Romano riprende i resti di questo primo edificio e fa costruire una nuova torre nel 1242. La leggenda e la tradizione ricordano che all’interno si trovano le prigioni volute dal vicario imperiale di Federico II. La storia ci insegna che le segrete sono luoghi bui e freddi dove i prigionieri sono torturati duramente. Un aneddoto narra che il costruttore, milanese, si chiamava Zilio. L’architetto viene chiuso nelle prigioni da lui stesso ideate per volontà di Ezzelino. In questo modo non poteva rivelarne i segreti e viene costretto a provare, sulla sua pelle, le privazioni e gli stenti dei carcerati che qui morivano. Nella prima sala all’interno, al centro della pavimentazione, è visibile ancora una sorta di botola. Si tratta del foro di accesso alle prigioni.

La torre in epoca carrarese e veneziana

La Specola Da Rviera Paleocapa
La Specola da Rviera Paleocapa

Dopo la caduta al potere di Ezzelino a Padova, a partire dal 1318, subentra la signoria dei Carraresi. Francesco il Vecchio da Carrara occupa il Castello. Lo amplia e lo modifica incaricando l’ingegner Nicolò della Bellanda di un nuovo progetto. Nella “Sala dell’Iscrizione” della Specola di Padova, così chiamata per la presenza di una lapide seicentesca a memoria delle prigioni, sono ben riconoscibili alcuni affreschi di epoca carrarese. A questo periodo storico risale il carro di colore rosso su sfondo bianco dipinto sulla volta a botte. Al centro è esposto uno degli strumenti scientifici più importanti del museo. É il più grande telescopio ottocentesco utilizzato dagli astronomi a Padova. Con l’inizio dell’occupazione veneziana, dal XV secolo, la torre perde progressivamente le sue funzioni originarie. Viene adibita a deposito di polvere da sparo e poi, fino al Settecento, giace sostanzialmente abbandonata a sè stessa fino alla trasformazione in Specola.

L‘antica Specola di Padova, osservatorio astronomico

La torre, all’epoca dei lumi, è riadattata in osservatorio. Specula, infatti, significa osservatorio in latino. La sua storia inizia nel 1761 quando il Senato della Repubblica di Venezia decide di istituire un osservatorio astronomico. L’artefice del progetto di trasformazione della struttura in osservatorio è l’architetto vicentino Domenico Cerato con la consulenza e partecipazione dell’abate Giuseppe Toaldo, il primo direttore della Specola. Una curiosità. Cerato è l’architetto a cui si devono altri importanti progetti realizzati in città: Prato della Valle e l’Ospedale Giustinianeo. I lavori durano dieci anni, dal 1767 al 1777. La torre raggiunge circa 36 metri di altezza rispetto al suolo. Toaldo dispone di collocare un parafulmine sulla sommità. É il primo nella storia della Repubblica Veneta. L’antico osservatorio cessa la sua attività, anche a causa dell’inquinamento luminoso in città, nel 1942. Lo sostituisce quello più moderno inaugurato ad Asiago.

Il Museo La Specola di Padova

Sala Delle Figure Alla Specola Di Padova
Sala delle Figure alla Specola di Padova

Nel 1994 la torre diventa Museo La Specola. É inoltre sede dell’Osservatorio Astronomico di Padova, dal 2002 una delle principali strutture dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Le visite guidate al museo finalmente riprendono, dal mese di giugno e in collaborazione con l’Associazione La Torlonga. Dopo la “Sala dell’Iscrizione” si sale alla “Sala Colonna”, in origine vestibolo di passaggio e luogo di sosta di illustri personaggi. Nella“Sala Meridiana” si trova la linea meridiana che serviva per misurare il mezzogiorno “vero”, cioè l’istante esatto in cui il sole culmina all’orizzonte. Su una parete si può ammirare anche il quadrante murale. La visita termina alla sommità della torre, nella “Sala delle Figure”. Qui sono rappresentati scienziati e astronomi e un cielo stellato nella cupola. Dall’alto della Specola si gode un panorama a 360°. Per tutte le informazioni sul museo e le modalità di visita è consultabile il sito Internet: https://www.beniculturali.inaf.it/musei/padova/

Specola di Padova: torre medievale, osservatorio e museo ultima modifica: 2021-06-01T11:06:34+02:00 da Alessandro Pasquali

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Bellissimo.

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