Lo spazio Np Art Lab alla Specola a Padova è oltre il cancello d’ingresso dell’antico castello osservatorio astronomico, dove sorge un vecchio laboratorio, un tempo utilizzato da un artigiano restauratore di mobili. L’edificio che guarda il fiume è stato interamente ristrutturato e la spaziosa stanza con alto soffitto trae la luce dalle grandi finestre che occupano la parete di fronte al fiume. Il restauro ha mantenuto il sapore di operosità di questo luogo. Qui il collezionista padovano Neri Pagnan, tramite NP ART LAB, ha deciso di esporre le opere di giovani artisti, molti di loro diplomati all’Accademia delle Belle Arti di Venezia. Insieme troviamo opere di artisti noti, in un dialogo creativo tra passato e presente, denso di memorie e di futuro.
Arte contemporanea all’NP Art Lab: “Unconventional Still Life”
Arte contemporanea, questa misteriosa sconosciuta ai più, qui alla Specola mi ha sorpreso per la semplice fruibilità, probabilmente frutto delle scelte del collezionista Neri Pagnan. La mostra con cui esordisce l’iniziativa di NP ART LAB, si intitola Unconventional Still Life. E’ un omaggio alla tematica della natura morta, in chiave contemporanea e non convenzionale. Questo è un genere antico, che trovò mirabile espressione in Caravaggio, nei Fiamminghi sino a Van Gogh e Morandi. Nei musei questo genere è considerato quasi minore, rispetto al figurativo e ai paesaggi; infatti è una palestra di sperimentazione per i giovani artisti dell’Accademia. Il pittore ritrae l’inanimato, oggetti che fanno parte della quotidianità di tutti i tempi, attraverso i secoli. Sono vasi, fiori, frutta, oggetti di uso comune che nella loro staticità racchiudono la nostra vita e raccontano il nostro tempo.
Unconventional Still Life: giovani artisti e gli oggetti nella nostra vita
Laura Rositani, giovane assistente di galleria, mi ha accompagnata alla scoperta delle opere, descrivendomi la logica dell’esposizione.
Artisti all’NP Art Lab: Krizia Galfo
Sulla parete finestrata trovano spazio due nature morte di Krizia Galfo (1987) : sono il femminile e maschile rappresentati in oggetti. La donna attraverso una piccola macchina da cucire, di quelle che ogni nostra nonna aveva negli anni ’70. In olio su tela abilmente ritratti gli strumenti di lavoro della sarta casalinga: forbici, fettucce, la scatola degli spilli. A sinistra invece il genere maschile: un pennello da barba, lunghe e affilate lamette, la crema Proraso e una piccola radiolina, che accompagnava nell’atto di radersi ragazzi e uomini di passate generazioni.
Marco Maria Zanin
Sono un omaggio a Morandi i due quadri e le sculture di Marco Maria Zanin (1985) : il giovane artista, studioso di antropologia, fotografa cocci di mattoni e pezzi di abitazioni. Il richiamo è ai resti di ruderi e demolizioni edilizie raccolti nei sobborghi brasiliani; in basso deposte sul pavimento un gruppo di sculture ideate utilizzando gli stampi di attrezzi da lavoro per la terra.
Giulio Polloniato
Giulio Polloniato (1996) usa la ceramica per riprodurre oggetti di uso comune. A terra giace uno straccio, talmente realistico a vedersi, nelle sue pieghe di oggetto quotidiano quasi dimenticato là per sbaglio, che ho temuto di calpestarlo per errore.
Guendalina Urbani
Singolari gli aeroplanini di metallo nero di diverse forme di Guendalina Urbani (1992), volutamente abbandonati in un angolo a sinistra dello spazio espositivo. Nella forma sono identici a quelli di carta che costruiscono per gioco i bambini ma questi però non potranno mai volare, essendo di piombo.
Aldo Sergio
Aldo Sergio ( 1982) ritrae i tipici oggetti della natura morta. Si tratta di una fusione tra l’antico e il moderno; la sua scelta ricade non solo sulla frutta, ma su oggetti di uso contemporaneo comune, come una presa elettrica, un mazzo di chiavi, gli occhiali da vista.
Giorgia Agnese Cereda
Giorgia Agnese Cereda (1992) si ispira agli oggetti presenti nella sua stanza di quando era bambina come una bambola, conchiglie ricordo di vacanze estive, piccole automobiline giocattolo.
Francisco Tropa
Francisco Tropa (Lisbona 1968) evoca la sua terra e le tradizioni culinarie nella scultura che ritrae un baccalà appeso, di bronzo dipinto.
Federico Polloni
Molto particolare la tecnica pittorica di Federico Polloni (1991): nel suo quadro un cuscino giace su una superficie erbosa indefinita. Osservandolo, ho immaginato come può essere dormine in un bosco, la notte, all’aperto e senza alcun riparo.
NP Art Lab: artisti affermati e oggetti comuni
NP ART LAB ha scelto di esporre a fianco di artisti emergenti opere di nomi già noti. Oltre alla ceramica policroma del maestro Lucio Fontana (Natura Morta – 1957), sono presenti sei quadri della serie Tag um Tag guter Tag di Peter Dreher (1932 -2020). E’ un assaggio della singolarità di questo artista che, ad un certo punto della sua carriera, decise di dipingere sempre lo stesso oggetto, un bicchiere appunto, sopra un tavolo di fronte ad un muro bianco, in diverse situazioni del giorno e della notte, in diversi momenti dell’anno.
Infine spicca sul muro di sinistra l’opera Still Life di Jack Pierson (1960): l’artista americano utilizza insegne in disuso dei negozi, cinema e supermercati per comporre parole di uso comune. La sua opera induce alla riflessione sul consumismo e sulla necessità del riutilizzo di ciò che ormai sembra privo di utilità.
NP Art Lab e la diffusione dell’arte contemporanea
Mirabile la scelta del collezionista Neri Pagnan di dar vita nuova a questo magico spazio vicino l’Osservatorio Astronomico, uno dei luoghi simbolo della nostra Padova. Potrete visitare la mostra in vicolo dell’Osservatorio 1/c a Padova sino al 16 aprile. Per info www.npartlab.com
Tutti i nomi degli artisti che espongono: Giorgia Agnese Cereda, Peter Dreher, Lucio Fontana, Krizia Galfo, Jack Pierson, Giulio Polloniato, Federico Polloni, Francisco Tropa, Aldo Sergio, Guendalina Urbani, Marco Maria Zanin.