San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani: 2000 anni di storia. - itPadova

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ARTE CHIESE

San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani: 2000 anni di storia.

Chiesetta Di San Michele Arcangelo A Pozzoveggiani

La Chiesetta di San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani è quasi nascosta tra edifici contemporanei e campi ancora coltivati nel comune di Salboro. Se percorrete la statale che da Bovolenta porta a Salboro verso Padova, vicino al canale che irriga i campi, troverete questa meravigliosa piccola chiesa e il suo campanile, edificati in leggera altura perché si voleva proteggerli dalle inondazioni del canale vicino. Il cartello indica la datazione tra il X e il XI secolo, ma le origini sono molto più antiche.

Origini Romane della Chiesetta San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani

La Chiesetta nasce sul tempio della dea Fortuna, edificato nel I secolo d.C. in un antico villaggio. Quella era una zona di passaggio di due grandi vie di comunicazione. La fluviale che collegava il fiume Retenus (Bacchiglione) al mare, e la terrestre, via Annia, che collegava Adria ad Aquileia. L’edificio originario aveva forma quadrata e la pavimentazione dell’attuale atrio poggia su laterizi romani. Lì sono state trovate le lapidi funerarie di Vossinia e Cecilia (I secolo d.C.), figlia di Publio Opsidio Rufo, tribuno romano della zona a quel tempo. All’interno del sito sorgeva un’epigrafe dedicata alla dea Fortuna dal Tribuno della zona, ora conservata presso i Musei Civici di Padova.

Interno Della Chiesa di san michele arcangelo
Interno della Chiesetta di San Michele Arcangelo: attualmente la navata è unica

Epoca Longobarda della Chiesetta di Pozzoveggiani

Durante la dominazione longobarda (VII -VIII sec.), l’edificio diviene luogo di culto a San Michele Arcangelo. Il Santo era il patrono nazionale dei Longobardi, perciò la piccola chiesa rientra nella tradizione celebrata dalle grandi basiliche di Mont Saint Michel in Francia e di Monte Sant’Angelo in Puglia. San Michele nella tradizione aveva il compito di pesare le anime dei morti prima della dipartita. E’ significativo che in questo luogo si siano trovate tracce evidenti della presenza di un antico cimitero. Permane in questa fase la conformazione a navata unica, nella cui pavimentazione si riscontrano segni di un incendio (invasione degli Ungari, datata 899 d.C.), che distrusse l’edificio.

Periodo Bizantino di San Michele Arcangelo a Pozzoveggiani (XI -XII sec.)

Nel 1123, dopo la distruzione della Cattedrale di Padova a causa di un terremoto, Callisto II riconferma i beni ai canonici e nelle pergamene troviamo citato l’oratorio di Pozzoveggiani, con il nome di Puteus Vitaliani. Dalla progressiva modificazione di questo nome si giungerà a Pozzoveggiani nel 1876. Risale all’alto medioevo la ricostruzione dell’oratorio. L’impianto è a tre navate, con abside centrale, secondo la tradizione bizantino-lagunare, che ritroviamo nelle illustri Basiliche di Torcello, Caorle ed Aquileia.

Torneo Di Cavalieri Nella Parte Inferiore Dellabside
Torneo di cavalieri nella parte inferiore dell’abside

Cicli pittorici di San Michele Arcangelo a Pozzoveggiani

Preziosi gli affreschi che probabilmente coprivano per intero le pareti, di cui oggi rimane testimonianza. Sulla navata laterale (IXXI sec. d.C.) sono ritratti San Luca con i Vangeli in mano e San Giovanni con il rotolo – volumen delle Scritture Sacre. E’ evidente che nel tempo più affreschi si sono sovrapposti. I volti dei Santi risultano armoniosi nel contesto, inseriti all’interno di un colonnato che crea il senso della prospettiva. Nella parte inferiore poi rimane traccia di un drappeggio color porpora, decorata con un’aquila ad ali spiegate. Il drappo è simbolo di scienza e potere. Nella parete opposta non è rimasto nulla di un altro ciclo pittorico di Apostoli, in quanto ha preso il suo posto il campanile (XV sec.)

Santi Apostoli In Una Parete Interna
Santi Apostoli in una parete interna

L’abside del Cristo Pancreatore

L’abside, risalente al XII secolo, contiene la raffigurazione tipicamente bizzantina del Cristo Pancreatore, con il braccio destro sollevato in segno di benedizione e la mano destra sul libro aperto. Ai lati i quattro Evangelisti. Il leone alato di San Marco, il toro di San Luca, l’aquila di San Giovanni e l’angelo di San Matteo. L’ambientazione è in un giardino, identificato con il Paradiso. Trovano raffigurazione pure i dodici Apostoli e San Prosdocimo Vescovo di Padova. Nella parte inferiore, invece, si ammira un torneo di cavalieri e la caccia al pavone da parte di una creatura mostruosa e un leopardo. Il ciclo pittorico condensa in immagini l’eterno conflitto tra bene e male sulla terra, in attesa di una vita all’aldilà (Paradiso) a cui l’uomo ha accesso tramite il sacrificio di Cristo. Gli apostoli sono i sacri custodi della Verità.

abside Con Raffigurazione Del Cristo Pancreatore Gli Apostoli E Il Vescovo San Prosdocimo.jpg
Abside con raffigurazione del Cristo Pancreatore, gli Apostoli e il Vescovo San Prosdocimo

La Chiesetta di San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani oggi

Oggi l’Oratorio è costituito da una navata unica con abside e copertura a capriate lignee a cavalletto (XVIII sec.). In questa chiesetta campestre, circondata da un ampio prato verde, il silenzio ti avvolge e ti sembra di vedere la storia scorrere. Le stratificazioni architettoniche, i diversi materiali, frammenti di ceramiche orientali, colonne inglobate, sono infatti il segno indelebile del passaggio del tempo, di popoli e tradizioni.

San Michele Arcangelo di Pozzoveggiani: 2000 anni di storia. ultima modifica: 2021-06-15T16:49:23+02:00 da alessandra zora

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