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Orto Botanico di Padova: Patrimonio Mondiale Unesco

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Dal 1997 l’Orto Botanico di Padova è nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Fondato nel 1545, è il più antico l’orto botanico del mondo rimasto nella collocazione originaria. Si può considerare all’origine degli altri orti botanici. Da lungo tempo costituisce un importante centro di ricerca e scambio di conoscenze scientifiche. E contribuisce al progresso di diverse discipline. Botanica, medicina, ecologia, chimica e farmacia. Come testimonianza eccezionale di una lunga tradizione culturale è stato pertanto riconosciuto Patrimonio Mondiale Unesco.

Padova Ingresso Allorto Botanico In Una Stampa Ottocentesca
Padova L’ingresso in una stampa ottocentesca

L’Orto Botanico ovvero il Giardino dei Semplici

L’Orto Botanico era detto anche Giardino dei Semplici. Si chiamavano Semplici i medicamenti che venivano dal mondo della natura. Gran parte di questi rimedi naturali si traevano dalle piante. Per coltivare le piante medicinali nasce a Padova nel 1545 l’Orto Botanico, “Hortus Simplicium”. Non solo per coltivarle. Ma anche per facilitare la loro riconoscibilità. Un errore poteva costare caro. La costruzione dell’Orto viene sollecitata proprio da un professore dell’Università, Francesco Bonafede. Insegnava Lettura dei Semplici, cioè a riconoscere le piante medicinali. Va però ricordato che l’insegnamento della botanica per scopi medico farmacologici è a Padova molto precedente. E si studiava sui testi di Aristotele e del suo discepolo Teofrasto.

Padova Planimetria Dellorto Botanico Nel 1887
Padova Planimetria dell’Orto Botanico nel 1887

La parte antica

La parte più antica dell’Orto appare sul terreno come un grande quadrato iscritto in un cerchio. Un’affascinante progetto frutto della cultura rinascimentale, che si suppone ispirato agli studi dell’umanista Daniele Barbaro. Non se ne conosce con certezza l’autore, ma si sa che prende parte ai lavori l’architetto bergamasco Andrea Moroni, attivo in città. Pochi anni dopo, a causa dei furti subiti, viene protetto da un alto muro circolare.

Padova Lorto Botanico Nel Settecento. Sullo Sfondo S. Giustina
Padova L’Orto Botanico nel Settecento. Sullo sfondo S. Giustina

Nel Settecento si aggiungono gli ingressi monumentali e le fontane. Il muro di cinta è arricchito di balaustra con vasi e busti. Si inizia poi a occupare la zona esterna. Nell’Ottocento si costruiscono alcune serre. E un teatro da cento posti per le lezioni, tuttora attivo. Il fabbricato visibile all’ingresso era la casa del direttore dell’Orto, chiamato Prefetto.

Il nuovo Giardino della biodiversità

Nel 2014 è stata aperta la parte dell’Orto Botanico chiamata Giardino della biodiversità. Una serra lunga 100 metri a bassissimo impatto ambientale. La pellicola che copre le vetrate riduce l’inquinamento dell’aria utilizzando i raggi ultravioletti.

Padova Orto Botanico Giardino Della Biodiversita Foto Di Mdbsonoio
Padova Orto Botanico Giardino della biodiversità (foto MdBsonoio)

Inoltre, l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici alimenta le pompe per il ricircolo dell’acqua piovana, raccolta in grandi vasche. All’interno sono ricreati quattro macro ambienti. Foresta tropicale pluviale; foresta tropicale di tipo subumido; clima temperato mediterraneo; clima arido (deserti caldi o freddi).

Padova Giardino Della Biodiversita Foresta Tropicale Pluviale Foto Di Mdbsonoio
Padova Giardino della biodiversità Foresta tropicale pluviale (foto MdBsonoio)

Alberi storici dell’Orto Botanico

All’interno delle 3500 specie presenti nell’Orto Botanico ci sono alcune curiosità. Notissima è la Palma di Goethe, la pianta più vecchia dell’Orto perché risale al 1585. Si associa al poeta tedesco, autore del Saggio della metamorfosi delle piante (1790), che la volle osservare nel 1786. Alcuni alberi sono i primi della specie piantati in Italia. Fra questi la Robinia pseudoacacia (1662), qui giunta dalla Francia, che l’aveva introdotta in Europa all’inizio del Seicento.

Padova Il Santo Visto Dallorto Botanico A Fine Ottocento. Sulla Destra La Palma Di Goethe
Padova Il Santo visto dall’Orto Botanico a fine Ottocento. Sulla destra la palma di Goethe

Oggi è diffusissima sui nostri Colli Euganei. Poi il primo Cedro dell’Himalaja, arrivato a Padova nel 1828. E probabilmente anche la prima magnolia grandiflora, che risale al 1786. E ancora la prima pianta di lillà, di gelsomino giallo, di girasole, di sesamo e persino di patata. Molto curioso è pure un Platano orientale messo a dimora nel 1680, cavo all’interno ma ancora vegeto. E un Ginkgo maschile del 1750 su cui viene innestato nell’Ottocento un ramo femminile.

Visita all’Orto Botanico

La visita all’Orto Botanico può avvenire sia da solo sia in piccoli gruppi. Con un piccolo extra ti accompagnano delle guide naturalistiche. I percorsi sono quelli dell’Orto antico, del Giardino delle biodiversità, del rapporto delle piante con l’uomo e con l’ambiente. E non scordare di vedere la mostra nell’antica casa del Prefetto dell’Orto, oggi spazio espositivo.

Orto Botanico di Padova: Patrimonio Mondiale Unesco ultima modifica: 2021-01-07T10:20:53+01:00 da Paolo Franceschetti

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