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ARTE EDIFICI STORICI

Il Palazzo del Bo, sede dell’Università Patavina

Padova Palazzo Del Bo

Il Palazzo del Bo è la sede storica dell’Università di Padova. Oggi qui rimangono il Rettorato e la Scuola di Giurisprudenza. L’Università di Padova ha origini antichissime e trae origine da un esodo di professori e di studenti da Bologna. Il primo riconoscimento ufficiale risale al 1222, ma l’insegnamento inizia molti anni prima. Qui godrà sempre di un ambiente favorevole e del sostegno dell’autorità cittadina. Universa Universis Patavina Libertas è il motto universitario: tutta intera per tutti la libertà nell’Università di Padova.

Il Palazzo del Bo diviene sede dell’Università

Il nome Palazzo del Bo, da scrivere senza accento e senza apostrofo, deriva da Hospitium Bovis. Un albergo con un bucranio come insegna (teschio di bue) attivo dalla metà del Trecento. L’insegna richiamava presumibilmente le vicine beccherie (macellerie). Nel 1493 diventa la sede dell’Università, distribuita in precedenza in diverse zone della città. Il Palazzo del Bo occupa un intero isolato. Ancora oggi si possono vedere i resti dei fabbricati più antichi. Tre case (domus alba, magna e rubea) della famiglia Papafava, ramo collaterale dei principi Da Carrara, e la facciata di palazzo Capodivacca (su via San Francesco). È visibile anche la torre carrarese, poi capitozzata per risolvere problemi d’ordine statico. Giungendo dal Caffè Pedrocchi si incontra il palazzo cinquecentesco attribuito all’architetto Andrea Moroni con l’entrata verso il Cortile Antico. L’ala settentrionale (via Cesare Battisti) e quella orientale (riviera dei Ponti Romani), invece, datano agli anni venti del Novecento (arch. Fondelli).

Gli stemmi degli scolari

Gli scolari si distinguevano in Transalpini e Cisalpini secondo la loro provenienza. Nominavano il Rettore, che era scelto alternativamente nei due gruppi.

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Padova Palazzo del Bo Cortile Antico

Nel Cortile Antico e nell’Aula Magna si ammirano numerosi stemmi nobiliari di studenti e di personalità accademiche. Sono circa 3000. Sono tutti dipinti o scolpiti tra il 1542 e il 1688, anno in cui se ne proibì la consuetudine. Per trovare spazio ai nuovi stemmi, infatti, si cancellavano quelli più antichi.

Il Teatro anatomico

Nel Palazzo del Bo è presente il più antico teatro anatomico stabile del mondo (1595), a forma di cono rovesciato su sei registri ellittici. Prima si montava quando ve ne era bisogno.

Padova Palazzo Del Bo Teatro Anatomico Foto Lanoyta
Padova Palazzo del Bo Teatro Anatomico (foto Lanoyta)

Nel teatro l’autorità permetteva la dissezione dei cadaveri per l’insegnamento dell’anatomia, che avveniva in origine a lume di candela. Talvolta vi era anche l’accompagnamento musicale. Nel 1872 ne cessò l’utilizzo.

Il Palazzo del Bo: l’Aula Magna e la Cattedra di Galileo

Prima di divenire Aula Magna, la grande sala era utilizzata come studio dei Legisti (giuristi). A metà Ottocento il soffitto viene sopraelevato di cinque metri e decorato da Giulio Carlini (1854). Anche la parete sud è stata rielaborata, nel 1942, dall’architetto Gio Ponti. Per accedere all’Aula Magna si attraversa la Sala dei Quaranta, dal numero dei ritratti di scolari illustri appesi alle pareti (dipinti nel 1942). In quest’anticamera si vede la Cattedra di Galieo Galilei, un’alta struttura lignea che corrisponde a quella utilizzata dallo scienziato. È qui posta perché a lui si accordò, vista la grande affluenza di scolari alle lezioni (1592-1610), di utilizzare per l’insegnamento l’ampia sala adiacente.

L’intervento di Carlo Anti e di Gio Ponti

Grazie ai cospicui finanziamenti governativi ricevuti durante il rettorato Anti (1932-43), il Palazzo del Bo è rinnovato e dotato di insigni opere d’arte contemporanea. Il Cortile Nuovo si erige su progetto dall’architetto Ettore Fagiuoli (1938-42). È detto anche del Littorio per l’altorilievo in travertino di Attilio Selva che mostra il coraggio degli studenti nell’insurrezione del 1848. Numerosi artisti sono poi chiamati a decorare e arredare gli ambienti universitari.

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Padova Palazzo del Bo Cortile Nuovo. Altorilievo di Selva, stele a Galileo e Minerva di Boldrin

Sia quelli al piano terreno, sia il Rettorato, l’Appartamento Accademico, la Basilica (così chiamata per le colonne), le Sale delle Facoltà e altri vani. Tutto viene coordinato dall’architetto milanese Gio Ponti in stretto collegamento con il rettore Anti. Ricordiamo gli artisti Arturo Martini (statua del Palinuro), Piero Fornasetti, Marcello Mascherini, Filippo De Pisis, Guido Saetti, Gino Severini, Bepi Santomaso, Pino Casarini, Ferruccio Ferrazzi. E i “padovani” Peri, Morato, Boldrin, Sartori, Pendini, Brunello, Fasan, De Poli, Zancanaro, Pisani e Strazzabosco.

Per concludere la visita al Palazzo del Bo

Nel Cortile Nuovo segnaliamo infine la presenza di un’opera d’arte di Jannis Kounellis. E pure il portone su via 8 Febbraio, fuso nel 1922 col bronzo dei cannoni nemici confiscati nella Grande Guerra. Vi sono incisi i nomi degli studenti caduti.

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Padova Palazzo del Bo Cortile Nuovo con l’opera di Kounellis

Da ultimo diamo alcuni consigli a chi è superstizioso e vuole laurearsi a Padova. Non deve mai attraversare i cortili universitari e non deve visitare la Cappella degli Scrovegni. Per quanto riguarda la catenella all’ingresso del Cortile Nuovo, da non saltare, non è più un problema. È stata rimossa.

Il Palazzo del Bo, sede dell’Università Patavina ultima modifica: 2021-01-04T09:00:10+01:00 da Paolo Franceschetti

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