"La misura idrologica nel Nordest", tra cambiamenti climatici, emergenza ambientale e rischio idrogeologico - itPadova

itPadova

NEWS

“La misura idrologica nel Nordest”, tra cambiamenti climatici, emergenza ambientale e rischio idrogeologico

Convegno Idrotecnica Italiana Nordest

Cambiamenti climatici, emergenza ambientale, rischio idrogeologico. Emergenze di giorno in giorno sempre più pressanti – basti pensare a quello che si è verificato a causa delle piogge intensissime di questo mese – e talmente citate che il loro abuso rischia di svuotarle di significato. Certamente negli ultimi anni gli studi relativi all’idrologia si contestualizzano in ambiti sempre più ampi. Ma cosa si sta concretamente facendo su questo fronte da parte delle istituzioni e della comunità scientifica?

Troppa acqua, troppo poca, talvolta inquinata: giornata di studio sulla misura delle variabili idrologiche nel Nordest

Poiché non è possibile progettare, pianificare, gestire e prendere decisioni sull’acqua senza disporre di dati adeguati e affidabili, l’Associazione Idrotecnica Italiana e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale della Regione Veneto, ARPAV, hanno ritenuto opportuno organizzare una giornata di studio dedicata allo stato attuale della misura delle variabili idrologiche nel nostro territorio, di cui appunto tanto si parla anche in questi giorni (troppa acqua, troppo poca, talvolta inquinata). Si tratta principalmente del monitoraggio delle precipitazioni, dei livelli e delle portate dei corsi d’acqua, dei livelli del mare e delle lagune, dei livelli delle falde e di altri parametri ancora.

Appuntamento il 30 maggio al Palazzo del Bo

La misura idrologica nel Nordest è il tema del convegno che si terrà giovedì 30 maggio all’Università di Padova, nella Sala dell’Archivio Antico del Palazzo del Bo. Un appuntamento mirato al nostro territorio e nel corso del quale, per meglio mettere a fuoco e sottolineare i temi specifici connessi a queste problematiche, si svolgeranno tre sessioni. Dopo i saluti di Vincenzo Bixio, presidente della Sezione Veneta dell’Associazione Idrotecnica Italiana, del direttore generale dell’Arpav, Loris Tomiato, di Andrea Giordano, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Padova, e di Armando Brath che presiede l’Associazione Idrotecnica Italiana, si passerà ai tre specifici capitoli.

Tra passato e presente: chi raccoglie i dati idrologici e chi li utilizza

La prima sessione sarà dedicata a coloro che sono istituzionalmente preposti a raccogliere i dati idrologici, e che hanno gli strumenti più adatti per monitorare il territorio. Si tratta dei servizi di idrologia, operativi a livello nazionale e regionale. Le relazioni, partendo da una panoramica generale di taglio storico. Delineeranno poi obiettivi, risultati e prospettive delle misure idrologiche nel Veneto, in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige, con un approfondimento specifico di ISPRA dedicato alla rete mareografica della Laguna di Venezia e dell’Alto Adriatico.

Si passerà poi a chi questi dati li utilizza nel proprio lavoro: nell’ambito della pianificazione di bacino, della gestione delle risorse idriche, della progettazione e gestione di opere (come le dighe), dell’allertamento e della gestione e controllo delle emergenze ambientali. Fornendo quindi un quadro il più possibile ampio ed articolato dei diversi ambiti che riguardano questa materia. Fra i relatori anche gli operatori dei Consorzi di Bonifica e del Servizio Idrico Integrato.

Le prospettive future sulla misura dei livelli del mare e dei fiumi

Dalla storia, al presente, a quelle che sono le prospettive future. In quest’ultimo senso sarà di grande interesse la terza e ultima sessione della giornata di studio che parlerà di ciò che di nuovo e scientificamente innovativo è disponibile relativamente alla misura dei livelli e delle portate dei fiumi, allo stato fisico del mare e alle variabili meteorologiche in questo contesto. Con un’incursione, non meno interessante, sull’uso dei dati e dei prodotti Copernicus – il programma di osservazione della Terra che fornisce in continuo immagini radar in tutte le condizioni meteorologiche – e da remote sensing, il telerilevamento, nel contesto dell’idrologia operativa.

Proprio recentemente, il G7 di Torino su “Ambiente ed Energia” ha approvato la Carta di Venaria, nella quale, nell’ambito della Gestione sostenibile delle risorse naturali: terra e acqua, è stata inserita anche la decisione di istituire una Coalizione G7 sull’Acqua, con l’impegno dei governi di facilitare l’utilizzo di tecnologie avanzate di telerilevamento per sostenere appunto la gestione delle emergenze e delle risorse naturali.

“La misura idrologica nel Nordest”, tra cambiamenti climatici, emergenza ambientale e rischio idrogeologico ultima modifica: 2024-05-28T10:16:28+02:00 da Cristina Campolonghi

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x