Bepi Fabiano pittore in mostra a Palazzo Zuckermann – itPadova

itPadova

ARTE COSA VEDERE

Bepi Fabiano pittore in mostra a Palazzo Zuckermann

Bepi Fabiano La Collana Di Perle

Bepi Fabiano pittore (1883-1962). Opere dagli anni Venti agli anni Cinquanta è il titolo della mostra inaugurata il 17 novembre a Palazzo Zuckermann. Il giorno, scelto non a caso, corrisponde al 92esimo compleanno di Fabio, figlio dell’artista e noto allenatore di pallacanestro. L’intento della mostra è quello di far conoscere il pittore a Padova, dove Fabiano trascorse gli ultimi 26 anni della propria vita. Qui venne a mancare nel 1962 e pertanto si commemora anche il sessantennio della sua scomparsa. Bepi Fabiano è una straordinaria figura d’artista. Va collocato fra i migliori illustratori e pittori della prima metà del XX secolo. Visse prevalentemente a Treviso, dove crebbe e tornò sempre dopo i trasferimenti a Milano, a Parigi e a Roma. A Treviso si legò d’amicizia con lo scultore Arturo Martini, il pittore Gino Rossi e lo scrittore Giovanni Comisso. Una piccola Atene – ricorda lo scrittore Guido Piovene.

Presentazione Alla Stampa Mostra Fabiano
Presentazione alla stampa della mostra Fabiano. Da sinistra: la curatrice Elisabetta Gastaldi, l’assessore alla cultura Andrea Colasio, la caposettore Federica Franzoso e Fabio Fabiano, figlio dell’artista
Ritratto Di Fabiano In Gesso Modellato Da Arturo Martini
Inizio del percorso espositivo, a sinistra il ritratto di Fabiano modellato in gesso da Arturo Martini

La rassegna su Bepi Fabiano

La mostra, curata da Elisabetta Gastaldi conservatrice del Museo d’Arte di Padova, presenta una cinquantina di opere. È la più ampia rassegna sull’artista mai organizzata e supera per numero di pezzi le importanti monografiche trevigiane del 1970 e del 1989. Alcuni lavori vengono mostrati al pubblico per la prima volta. Altri ricompaiono dopo che se ne erano perse le tracce, come lo splendido ritratto di Comisso, motivo sufficiente per una visita a Palazzo Zuckermann.

Bepi Fabiano Ritratto Dello Scrittore Giovanni Comisso
Bepi Fabiano, Ritratto dello scrittore Giovanni Comisso, 1929

Scoperte di rilievo si registrano anche nella ricostruzione del percorso artistico di Fabiano. Innanzitutto, non è più da considerare Venezia come il primo luogo in cui l’opera del pittore esce dall’ambito strettamente familiare. I corsi all’Accademia di Belle Arti – si è appurato – non sono frequentati nel 1900-03, ma nel 1907. L’esordio avviene quindi a Milano nel biennio 1905-06, dove Fabiano si confronta direttamente con il mondo della caricatura e dell’illustrazione. Qui un ruolo di primo piano lo svolge un padovano, il pittore Ugo Valeri, già esperto e assai conosciuto in quell’ambiente. Difficile è oggi stabilire l’influsso di Valeri sul giovane Fabiano. Di certo erano entrambi spiriti liberi e assolutamente indipendenti.

Percorso Della Mostra
Percorso della mostra

Nel 1906 si distingue in un concorso a Padova

Importante è pure un altro episodio, finora inedito, che lega il pittore a Padova. Nell’ottobre 1906 Fabiano partecipa a un concorso per la testata artistica del nuovo settimanale “La Libertà della domenica”. Una giuria opera una selezione fra i bozzetti inviati e, all’apertura delle buste, i tre prescelti risultano essere tutti lavori di Fabiano. La sfortuna della pubblicazione, uscita in due soli numeri, non diminuisce la rilevanza di questa sua prima vittoria. Si potrebbe ravvisare in essa, anzi, l’inizio della radiosa e notevole carriera d’illustratore, sulla quale molto si dovrà ancora indagare in futuro. In merito, non possiamo non segnalare l’accettazione di Fabiano nella prestigiosa Società dei disegnatori umoristi di Parigi (1913). Uno dei pochissimi italiani ammessi.

I trasferimenti di Bepi Fabiano

Con lo scoppio della guerra, Fabiano lascia Parigi e torna a Treviso. Qui rimane alcuni anni. Poi si trasferisce a Roma, dove tiene la sua prima personale come pittore (da Bragaglia). Dalla capitale si sposta a Lecco e infine ritorna nella sua Treviso. Prende parte a importanti mostre nazionali, come le due esposizioni di Novecento Italiano a Milano (1926 e 1929) e le Biennali veneziane. I maggiori critici dell’epoca (Carlo Carrà compreso) riconoscono in lui un artista di prim’ordine. A Palazzo Zuckermann si possono ammirare parecchie opere significative, esposte in quegli anni.

L’arrivo a Padova

Fabiano aveva già partecipato a Padova alle Trivenete del 1929 e del 1932. Nel 1936 si trasferisce a Padova perché la moglie ha un avanzamento di carriera. Lo troviamo presente alla Mostra Sindacale Provinciale di quell’anno. Nel 1939 è alla Sindacale degli Artisti Veneti allestita in Palazzo della Ragione. Qui si vede La collana di Perle, che viene acquistata dal Comune di Padova per le collezioni civiche. È il dipinto scelto dalla curatrice per il catalogo della rassegna appena inaugurata. Partecipa ancora in città alla Biennale d’Arte Triveneta del 1951 e continua la sua prolifica attività di illustratore fino alla scomparsa, avvenuta nel 1962. Fra le poche amicizie padovane del pittore segnaliamo il noto scultore Luigi Strazzabosco.

Grazie alla mostra padovana – ricorda Eugenio Manzato, già direttore dei Musei trevigiani e curatore della mostra del 1989 – può ora parlarsi di Fabiano come di un artista condiviso fra Padova e Treviso. E non è certo risultato di poco conto.

Bepi Fabiano pittore in mostra a Palazzo Zuckermann ultima modifica: 2022-11-30T10:35:02+01:00 da Paolo Franceschetti

Commenti

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x