Futurismo: la nascita dell’avanguardia 1910-1915, è il titolo scelto per la mostra inaugurata a Palazzo Zabarella che rimarrà aperta fino al 26 febbraio prossimo. In venticinque anni d’attività, la Fondazione Bano può vantarsi d’aver portato in città rassegne di grande rilevanza e rigore scientifico. Si ricordano Balla, Hayez, Caravaggio, Picasso, i Macchiaioli, Boldini, De Chirico, Signorini, Canova, Modigliani, per citarne alcune. Ora è la volta del Futurismo, un’avanguardia di cui si indaga la nascita attraverso 120 capolavori provenienti da importanti musei, fondazioni e collezioni private.
La mostra, curata da Fabio Benzi, Francesco Leone e Fernando Mazzocca, racconta le radici del movimento animato da una ferrea volontà di rottura col passato. Fondato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, il Futurismo diventa il più rilevante movimento d’avanguardia italiano, con riflessi che arrivano in tutta l’Europa. Il percorso espositivo della rassegna si snoda in diverse sezioni che terminano con il Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo (1915) di Giacomo Balla e Fortunato Depero.
Dal Simbolismo e dal Divisionismo al Futurismo
La rivoluzione futurista trova radici nel Simbolismo e nel Divisionismo già presenti a fine Ottocento. Il Divisionismo, in particolare, costituisce quel complementarismo congenito indicato nel Manifesto tecnico della pittura futurista del 1910 come linguaggio essenziale per i giovani rivoluzionari. Balla, Umberto Boccioni, Carlo Carrà e Gino Severini utilizzano questa tecnica perché permette di esprimere in modo efficace luce e movimento. E guardano con favore ai dipinti simbolisti di Segantini, Previati, Fornara, Grubicy e Pelizza da Volpedo.
Il divisionismo è più adatto del pointillisme francesce a rappresentare la nuova poetica del Futurismo, perché maggiormente incisivo. In particolare, la frammentazione della materia nella vibrazione luminosa ben si presta a comunicare l’interdipendenza tra le figure e lo spazio.
Lo spiritualismo
Il Futurismo trae origine anche dalle dottrine esoteriche e dall’indagine del mondo occulto che già da tempo raccoglievano proseliti. Tra questi troviamo Luigi Russolo, pittore e musicista, che cerca di cogliere i moti dell’anima con un’espressione “musicale” del dipinto (vedi Profumo).
Giacomo Balla, iscritto a circoli teosofici della capitale, indaga invece nei suoi quadri il carattere mistico della luce e della visione. Boccioni, infine, lavora in tal senso nelle molteplici versioni degli “Stati d’Animo”.
Dinamismo e Futurismo
Il Dinamismo rappresenta per il Futurismo il desiderio di un mondo nuovo e moderno, animato dal progresso scientifico e tecnologico e dalle sue conquiste. Un automobile (era ancora di genere maschile) in corsa – scrive Marinetti – è più affascinante della Vittoria di Samotracia, superato campione di bellezza classica. Il moto è espresso in pittura dapprima attraverso la tecnica divisionista, poi con colori accesi, linee di forza e scomposizioni. In mostra si vede anche un esempio delle fotoscomposizioni di Anton Giulio Bragaglia: sequenze di movimenti successivi che influenzeranno in modo evidente alcune opere futuriste.
La vita moderna
Come abbiamo visto, l’incessante progresso di scienza e tecnica che caratterizza il primo Novecento si coniuga con la voglia di modernità del movimento futurista.
Si esaltano il fervore dei cantieri e degli arsenali “incendiati da violente lune elettriche”. Si ammira la “febbrile vita notturna” delle officine e delle stazioni. Antonio Sant’Elia presenta una “Città nuova”, con costruzioni non isolate, ma fortemente connesse da ponti, strade e ascensori. Morto precocemente durante la guerra, il giovane non riuscirà, tuttavia, a realizzare i suoi progetti.
Scultura futurista
Nel Manifesto tecnico della scultura futurista del 1912 si indicano le potenzialità del polimaterismo.
Boccioni, autore del manifesto, realizza opere in gesso, oggi perdute, con inserti di materiali diversi. In Sviluppo di una bottiglia nello spazio e in Forme uniche della continuità nello spazio si nota invece l’espansione dinamica dell’oggetto nell’ambiente circostante.
Simultaneità
La Simultaneità intende descrivere la realtà come una somma di elementi oggettivi e di sensazioni emotive, raccolte nell’opera d’arte. Boccioni difenderà attraverso i suoi scritti la paternità di tale idea dalle appropriazioni indebite di alcuni esponenti del cubismo orfico, come Robert e Sonia Delaunay.
Le tre ultime sezioni della mostra sul Futurismo
Nelle ultime sale vengono trattati i temi della guerra, “sola igiene del mondo”, e del conseguente interventismo degli appartenenti al Futurismo. Poi è la volta del Paroliberismo, cioè l’innovativo metodo di espressione ideato da Marinetti, dove la pagina diviene talvolta pittorica sotto l’aspetto tipografico.
Infine la Ricostruzione futurista dell’universo, nella quale Balla e Depero annunciano di volere ricomporre forme ed elementi astratti dell’universo in modo del tutto arbitrario.
Il movimento futurista ebbe sviluppi anche successivi (straordinarie ad esempio le opere di Aeropittura) e influenzerà per lungo tempo le ricerche artistiche successive.
Per leggere su alcune anticipazioni di futurismo a Padova clicca qui.
Wow
Sono felice che ti sia piaciuto l’articolo. Grazie