Site icon itPadova

Pietro Bembo a Padova

Palazzo Bembo Camerini

Pietro Bembo è uno dei padri del Rinascimento italiano. Nasce a Venezia nel 1470 da una nobile famiglia. Vive a Firenze, Urbino, Ferrara e infine a Roma dove ha modo di conoscere il fervore culturale delle corti italiane. Umanista di raffinata sensibilità, poeta, linguista, collezionista e storiografo della Repubblica di Venezia influenza in modo determinante la letteratura del suo tempo. Le sue opere più importanti sono i dialoghi degli Asolani e Le Prose della volgar lingua. Con l’editore Aldo Manuzio, il principe dei tipografi della Serenissima, rivoluziona il concetto di libro. Cura volumi classici di piccolo formato privi di commento che possono essere letti ovunque al di fuori delle aule universitarie. Grazie alla loro collaborazione nasce il “libro tascabile”. A Roma Bembo diventa segretario di papa Leone X.

Ritratto di Pietro Bembo di Tiziano, National Gallery di Washington (da Wikipedia)

Il soggiorno padovano, il palazzo e il suo “Studio”

Nel 1521, dopo la morte del pontefice, Bembo lascia la città dei papi e si trasferisce a Padova. Qui ritrova una nuova vita. Compra una vasta area in prossimità del convento degli Eremitani, fa costruire un palazzo e dedica particolare attenzione al giardino retrostante. La sua dimora si trova ancor oggi in via Altinate. Si tratta di Palazzo Bembo Camerini, sede del Museo Storico della Terza Armata dal 1956.

Iscrizione sulla facciata di Palazzo Bembo (da Padovasorprende)

E’ proprio qui che il celebre umanista ospita l’artista Benvenuto Cellini. All’interno del palazzo Bembo ha uno “Studio” dove riunisce i pezzi più preziosi della sua collezione: libri e manoscritti rari, dipinti, sculture antiche e moderne, monete, iscrizioni, gemme e vasi, ecc. Marcantonio Michiel, patrizio veneziano e amico di Bembo, ci descrive in un suo manoscritto autografo tutto ciò che era esposto in questa sorta di museo. Purtroppo, questa raccolta unica di opere d’arte e oggetti preziosi è stata smembrata. Un’eccezionale mostra allestita nel Palazzo del Monte di Pietà a Padova, nell’ormai lontano 2013, l’ha in parte riunita e ricomposta.

Il rapporto con Alvise Cornaro e lo stemma di Pietro Bembo

Tra gli interlocutori padovani con cui Pietro Bembo stringe un rapporto di amicizia Alvise Cornaro occupa una posizione di rilievo. Bembo, infatti, frequenta il cenacolo culturale che il mecenate e umanista ha fondato nel complesso monumentale costituito dalla Loggia e Odeo Cornaro, in via Cesarotti, a pochi metri dalla Basilica del Santo. Bembo frequenta la corte Cornaro e le piccole sontuose stanze dell’Odeo dove si svolgono conversazioni e dibattiti eruditi. Partecipa come spettatore alle commedie recitate da Ruzante. Cornaro, Bembo e Marcantonio Michiel condividono la venerazione per Raffaello. Nella Sala degli Stemmi all’interno dell’Odeo Cornaro è ben visibile tutt’oggi lo stemma di Bembo con il galero.

Stemma con galero, Odeo Cornaro (foto A. Pasquali)

Il cappello rosso vuole rappresentare un omaggio di Cornaro al letterato dopo la partenza da Padova per Roma. Paolo III, infatti, lo nomina cardinale. In questa veste viene pure ritratto da Tiziano in un noto dipinto conservato a Washington.

Il monumento nella Basilica del Santo

Pietro Bembo muore a Roma nel 1547 all’età di 77 anni. Viene sepolto nella chiesa di Santa Maria Sopra Minerva. A Padova rimane una preziosa opera d’arte, un monumento funebre in sua memoria. Si trova all’interno della Basilica del Santo. Girolamo Querini, suo esecutore testamentario, fa scolpire a Danese Cattaneo un maestoso busto marmoreo.

Busto di Danese Cattaneo, monumento nella Basilica del Santo (da Pinterest)

Il volto dalla lunga barba ci ricorda quello michelangiolesco del Mosè di San Pietro in Vincoli a Roma. L’opera è cruciale perché apre in Veneto la grande stagione del busto ritratto all’antica in cui si destreggia magistralmente lo scultore Alessandro Vittoria.

Pietro Bembo a Padova ultima modifica: 2022-11-09T09:50:59+01:00 da Alessandro Pasquali

Commenti

Exit mobile version