Ca’ Lando è un antico complesso architettonico del XVI secolo nel cuore di Padova, uno degli esempi più rappresentativi di edilizia assistenziale in Europa. Ora di proprietà del Comune di Padova, una sua parte è diventata spazio di lavoro per gli studenti della Facoltà di Ingegneria Edile – Architettura di Padova. Qui si sperimenta la futura urbanistica, attraverso lo studio degli architetti che costruirono Padova nella storia. Il progetto, animato dai Professori Stefano Zaggia ed Edoardo Narne, coinvolge il Laboratorio di Storia dell’architettura, IEA MADE, il laboratorio di autocostruzione e il Gruppo di Progettazione G124 di Renzo Piano, Rammendo delle Periferie.
Ca’ Lando: la dimora dei più fragili
Ca’ Lando nasce per volere testamentario di Marco Lando, che nel 1513 incaricò il nipote Pietro Lando (futuro doge veneziano nel 1539) di costruire una struttura destinata a dare ricovero alle famiglie indigenti. Da fonti storiche l’edificio risale al 1532. Nei secoli, prima la famiglia Lando, poi i Correr ne assicurarono il mantenimento, serbandone la destinazione originaria. Nel 1953 l’area rischiò di essere venduta a privati ed infine nel 1984 la proprietà passò al Comune di Padova, che si impegnò a mantenerne lo scopo assistenziale voluto dal suo ideatore.
Il complesso architettonico ha una struttura molto semplice e lineare e colpisce la sua modernità. Vi si accede per via Gabelli, da un portale con cancello, da cui si apre un’ampia corte con un pozzo centrale, che evoca le corti veneziane. Le due ali laterali una di fronte all’altra ospitano 12 unità abitative a due piani con ingresso indipendente; ad unire la struttura una chiesa a navata unica con abside centrale.
Di pregio il restauro, che ha mantenuto la geometria delle porte, il rigore architettonico e il bellissimo cornicione che, circondando tutto l’edificio, contribuisce a donare armonia all’intera struttura. La chiesa nel 1930 fu trasformata per ospitare altre quattro abitazioni. Con la ristrutturazione successiva venne rimosso il solaio e riportati alla luce i resti di alcuni affreschi. Il più integro si conserva presso i Musei Civici cittadini. Dai documenti ritrovati si evince che il patrizio Lando volesse sperimentare qui una vita di tipo comunitario, ispirata alla caritas cristiana (simbolico il numero 12 delle abitazioni), dove gli abitanti potessero vivere in una forma autonoma di autogoverno democratico. Terreni coltivabili circondavano l’area, probabilmente adibiti ad orti, che nel tempo servirono per nuove costruzioni.
L’architettura assistenziale nel ‘500 in Europa
Ca’ Lando non è il solo esempio di edilizia assistenziale in Europa. Oltre a numerosi esempi a Venezia, troviamo nella stessa Padova le case a schiera in via del Seminario (1508), costruite per ospitare gli operai della fornace ed occupate da famiglie indigenti in assenza degli operai. Ed ancora ad Amsterdam le case Beghine del 1308, oppure le case Nuove di Pienza risalenti al 1459. L’intervento di edilizia assistenziale più assimilabile a Ca Lando è il Fuggerei di Augusta (1521). Anche se più grande nelle dimensioni (8 file di edifici, percorsi da 7 vicoli e una chiesa dedicata a San Marco), il suo fondatore, vissuto a Venezia nel 1473, fu anche in questo caso un ricco mercante, Jacob Fugger. A differenza del nostro Ca’ Lando, il quartiere Fuggerei venne distrutto per due terzi durante il secondo conflitto mondiale. Ricostruito successivamente, oggi, per le sue peculiarità architettoniche, è meta di turisti.
Il futuro di Ca’ Lando
La chiesa sconsacrata di Ca’ Lando ora è sede dei laboratori sperimentali della facoltà di Ingegneria edile – Architettura di Padova. Gli studenti hanno predisposto gli arredi interni mobili, al fine di adattare il luogo a conferenze, mostre, Biblioteca e laboratorio di autocostruzione. I giovani corsisti approfondiranno qui il lavoro dei sei più importanti architetti della storia di Padova. Si tratta di Giovanni Degli Eremitani, Giovanni Maria Falconetto, Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi, Giuseppe Jappelli e Daniele Calabi. Traendo spunto dallo studio degli interventi del passato, saranno chiamati ad elaborare nuove idee e soluzioni da utilizzare per i futuri progetti urbani. L’ottica è la rigenerazione della città.
Le 12 abitazioni invece, valorizzate e rifunzionalizzate al loro interno, sono già in parte sede di associazioni del terzo settore come Anfass, ma soprattutto verranno nuovamente destinate a residenze per persone più fragili.
Progetto G124 e Renzo Piano
Le nostre città sono essere viventi: respirano, parlano, gioiscono, ma a volte si ammalano. La cura è la rigenerazione del tessuto urbano. E’ in questo contesto che si inserisce a Ca’ Lando il progetto G124 del Senatore Renzo Piano, seguito per Padova dal Prof. Edoardo Narne, che accompagnerà i suoi studenti nell’ideare nuovi progetti di rammendo delle periferie della nostra città. Già conclusi i progetti di sistemazione del Patronato della Parrocchia di San Carlo Borromeo nel quartiere Arcella, creato il parco pubblico I salici nel cuore del quartiere Guizza¸ in corso il recupero del cavalcavia di Borgomagno.
Già programmato il calendario di appuntamenti di Ca’ Lando: ogni primo week end del mese si terranno incontri con la cittadinanza. Gli studenti e i curatori dei progetti di Ingegneria edile – architettura illustreranno lo stato di avanzamento delle iniziative in corso. Per informazioni consultare il sito https://ilbolive.unipd.it.
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